Il Comfort è una sensazione di benessere soggettiva che dipende dalle condizioni ambientali negli edifici in cui si svolgono le attività quotidiane di vita e di lavoro. Si raggiunge un adeguato livello di Comfort grazie alla combinazione di fattori come la temperatura, umidità, salubrità dell’aria, isolamento acustico e illuminazione. In generale è possibile affermare che un locale è termicamente confortevole quando la temperatura operante è tra i 18 e i 24°C e l’umidità relativa tra il 40 è il 70%.
Da millenni per crearsi condizioni di vita confortevoli l’uomo si è costruito dei ripari che lo proteggessero dal freddo o dal caldo eccessivi. Ma spesso da soli gli edifici non bastano a creare le condizioni ottimali e devono quindi essere integrati da impianti Tecnologici in grado di assicurare il riscaldamento nella stagione invernale oppure il raffrescamento nella stagione estiva. Impianti più evoluti regolano anche gli altri fattori del comfort, come il ricambio d’aria, garantendo maggiori livelli di benessere.
Tutto ciò è ottenibile utilizzando e convertendo in “benessere” l’energia disponibile sul pianeta in diverse forme, utilizzando macchine e sistemi sempre più evoluti.
Utilizzare alcune fonti energetiche, tipo quelle derivate dal petrolio, è divenuto molto costoso rispetto a qualche anno fa, rendendo evidenti, e preoccupanti, i consumi elevati generati dalle macchine antiquate.
Fortunatamente tali macchine e sistemi sono stati migliorati utilizzando Tecnologie più evolute, sempre più Efficienti, che permettono cioè di raggiungere il Comfort desiderato utilizzando sempre meno energia, risparmiando quindi sempre più denaro.
Risparmio Energetico non vuol dire privarsi del Comfort, anzi, significa ottenere una qualità di vita superiore, evitando di sprecare energia, rispettando l’ambiente e risparmiando nell’acquistare l’energia necessaria al nostro benessere.
La protezione dal troppo caldo o dal troppo freddo realizzata negli edifici è compito del cosiddetto “involucro edilizio”, mentre come anticipato, è funzione degli impianti Tecnologici, riscaldamento e raffrescamento, realizzare un Comfort adeguato anche quando l’effetto dell’involucro non è sufficiente.
Infatti è proprio attraverso le fessure, per quanto piccole, degli infissi, oppure attraverso pareti e tetti non isolati che viene (dis)perso il calore contenuto nelle nostre case.
Oggigiorno, con strumenti che rilevano le diverse temperature, è facile vedere come il calore si disperda attraverso pereti e finestre.
Negli ultimi anni si è posta molta attenzione, anche con leggi sempre più restrittive ad aumentare l’efficienza degli involucri degli edifici, anche incentivando interventi quali la sostituzione delle finestre o l’aumento dell’isolamento, mediante applicazione di strati di materiale isolante quali “Cappotto” sulle pareti o di particolari sistemi di coibentazione di solai e tetti.
E’ come fare indossare alle nostre case un maglione in più, che protegga in maniera più decisiva dal freddo. Alla stessa maniera costituisce una barriera contro l’eccessivo calore proveniente dal sole estivo, protezione che smorza l’andata di calore che rende le case poco vivibili.
Molto importante quindi è la scelta dei corretti materiali e dei corretti materiali e dei sistemi costruttivi, dalle strutture delle finestre ai doppi e tripli vetri, dall’isolamento di pareti e soffitti, pavimenti e tetti evitando gli indesiderati scambi d’aria o di calore.
Dobbiamo dotare il nostro involucro di un maglione che non risenta del vento e della pioggia, che permetta di “traspirare” correttamente senza creare problemi di umidità o di eccessive trasmissioni del calore, sia dall’interno verso l’esterno che viceversa e sia d’inverno che d’estate.
L’Energia
Il termine “energia” deriva dal greco Energheia che significa “azione efficace ”. L’energia nell’eccezione moderna al termine, è assimilabile ad una forza, cioè una capacità di compiere azioni, che consente all’uomo di attivare macchine per produrre oggetti o rendere rapidi gli spostamenti e, non ultimo, migliorare il comfort negli ambienti.
Per essere utilizzata dall’uomo, l’energia presente in natura, in forma attiva o potenziale, necessita di essere trasformata. La prima forma di energia conosciuta dall’uomo è stato il fuoco, che consentì già in epoca preistorica di scaldare, cuocere, difendersi, trasformare e lavorare i metalli.
Acqua e vento sono state due forme di energia che l’uomo ha saputo dominare e trasformare in energia meccanica e come nei mulini.
Il vento è stato utilizzato anche per gonfiare le vele delle imbarcazioni e solcare i mari, sia per esplorare il mondo, sia per trasportare merci.
Un corso d’acqua è una fonte energetica non trasferibile e ciò ha determinato lo sviluppo dei centri abitati sulle rive di fiumi e, molto più tardi, dei primi insediamento proto industriali.
Successivamente, la possibilità di estrarre alcune fonti energetiche (come la lignite e il carbone) e di poterle trasportare, ha aumentato la disponibilità di combustibile anche lontano dalle zone di reperimento, favorendo da un lato la diffusione del riscaldamento domestico nelle città e dall’altro l’industrializzazione, con l’invenzione della macchina a vapore.
Nel 1901 in Texas il petrolio viene estratto per la prima volte direttamente dal sottosuolo: è la vera rivoluzione energetica.
Il potere energetico del petrolio, nelle due diverse trasformazioni, consente la diffusione del motore a scoppio, della produzione di energia elettrica, del riscaldamento domestico con tutti i comfort che ci accompagnano ogni giorno.
Questa evoluzione ha determinato un sempre maggiore utilizzo di fonti energetiche da parte dell’uomo: se nella preistoria l’uomo consumava mediamente l’equivalente di 0,03 litri di petrolio al giorno, oggi ognuno di noi ne consumava mediante 26 litri.
Da tempo, gran parte della nostra attività si è basata sullo sfruttamento delle fonti energetiche ricavate del petrolio, determinando tensioni economiche e conflitti armati per il controllo dei giacimenti.
( offerta di petrolio).
Parallelamente, con lo sfruttamento selvaggio, delle risorse si sono creati forti danni all’ambiente, e si sono creati i presupposti per un continuo aumento del bisogno di tali risorse
( domanda di petrolio).
Oggi il ritorno all’impiego massiccio di fonti rinnovabili può dare efficaci risposti alle forti esigenze dell’utenza.
Ciò è possibile perché la tecnologia moderna consente un’efficace trasformazione del loro potere energetico, ottenendo un rendimento molto più elevato di quello derivante dallo sfruttamento tradizionale.
Le principali forme energetiche
Fonti energetiche primarie non rinnovabili
Sono considerate “ non rinnovabili” le fonti di energia primaria che necessitano di periodi di formazione molto lunghi in rapporto alla vita umana, e quindi di molto superiori ai tempi di consumo attuale. Si tratta in particolare di fonti di origine fossile o minerale, come petrolio, carbone, gas naturale o l’uranio (energia nucleare)
Fonti energetiche primarie rinnovabili
Le energie rinnovabili sono forme di energia derivate da fonti che possono rigenerarsi in periodi brevi o comunque non superiori ad una generazione umana. Acqua, sole e vento sono disponibili e non necessitano di attività di reperimento da parte dell’uomo, che interviene solo per la loro trasformazione. L’unico vincolo è legato ad un luogo ed al tempo in cui queste si rendono disponibili.
Efficienza energetica e spreco d’energia
Un consumo efficiente dell’energia è quello che consente di ridurre al minimo lo “scarto” di trasformazione dell’energia primaria.
La razionalizzazione di questo processo è una delle più importanti voci sulle quali le moderne tecnologie agiscono per migliorare i rendimenti delle macchine: non solo consumare meno energia, ma soprattutto utilizzarla meglio.
L’energia può non solo essere utilizzata meglio in fase di trasformazione, ma anche essere conservata meglio riducendone la dispersione.
Fonti energetiche primarie (Biomassa)
Le biomasse, ovvero legna, vegetali, sostanze di origine animale, sono per loro natura riproducibili e disponibili in tempi brevi. Tra le fonti energetiche rinnovabili vengono inseriti anche i rifiuti organici e inorganici, utilizzati per il teleriscaldamento o nella produzione di energia elettrica.
Energia elettrica (derivato)
Pur essendo in natura, l’energia elettrica non è utilizzabile dall’uomo se non come energia derivata dalla trasformazione di energie primarie. Per produrla l’uomo deve utilizzare fonti energetiche fossili, minerali o rinnovabili, di cui le centrali idroelettriche sono un comune esempio.
In ambito domestico le tubazioni non isolate, un boiler non bene coibentato,infissi o struttura muraria che disperdono calore, sono esempi di come il calore prodotto con l’energia acquistata, possa venire sprecato inutilmente.